lunedì 7 novembre 2016

Fotogramma.

L'immagine che abbiamo realizzato è la seconda parte del nostro progetto di " alfabetizzazione " della fotografia. E' una foto realizzata in camera oscura, ( ancora off camera - senza il vero uso di una macchina fotografica ) e non a luce ambiente come il chimigramma.
Anche qui abbiamo appoggiato dei oggetti su un foglio fotosensibile, creando così sagome che davano forma ad un'immagine, il tutto alla luce di una piccola lampadina, coperta da una lastra verde-giallo che illuminava pochissimo la camera oscura, giusto per non farci andare a sbattere contro i muri.
( Solitamente si usano le luci rosse, o appunto verde-giallo, perché sono quelle che hanno minor impatto con i fogli fotosensibili, e quindi impiegano molto la loro reazione ed abbiamo più tempo per lavorare. )
Per imprimere la presenza di suddetti oggetti, abbiamo utilizzato una brevissima luce bianca per far azionare i sali d'argento, in modo che le parti visibili ( dove appunto non vi era nessuno oggetto a coprire il foglio ) iniziassero a scurirsi. Basta un breve flash con la fotocamera.
[ Quindi, in teoria, questa volta non abbiamo giocato con i liquidi, ma proprio con le " ombre " . ]
Successivamente, come la scorsa volta, si va ad immergere il foglio nelle bacinelle contenenti lo sviluppo, l'arresto e il fissaggio. Questa volta però utilizzando delle pinzette.
Accendiamo la luce soltanto una volta che l'immagine è rimasta almeno mezzo minuto nel fissaggio, per poi sciacquarla a dovere sotto ad un getto d'acqua.
L'immagine venuta fuori è più o meno questa :

It's a beautiful disaster!

La parte grigina che sembra fumo, in realtà è una coroncina di fiori.
Questo effetto è dovuto al fatto che il materiale era sottile, e quindi la luce, nonostante fosse poca, ci è passata comunque attraverso.
Invece, gli oggetti completamente bianchi non hanno fatto passare la luce.

PS - Per ragione di spazio siamo stati nella camera oscura in gruppi 6/8, e per motivi di tempo due persone hanno condiviso lo stesso foglio, quindi, questo lavoro l'ho realizzato insieme ad un mio compagno di classe, Francesco.

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